Caterina nacque a Siena nel 1347, in una famiglia di tintori, penultima di venticinque figli. Fin da giovane manifestò una profonda devozione a Gesù Cristo e una forte vocazione alla vita religiosa: fece voto di verginità a sei anni, quando iniziò ad avere visioni. Rifiutò con forza un matrimonio vantaggioso, dichiarandosi votata al Signore e mostrando la sua contrarietà tagliandosi i capelli.
A sedici anni, dopo una grave malattia, nonostante la giovane età, fu accettata tra le Sorelle della penitenza, nel terzo ordine di San Domenico (il primo era quello dei frati, il secondo quello delle monache). Le Terziarie domenicane o “Mantellate” erano donne vestite di bianco con un mantello nero che si dedicavano ad opere di carità e si raccoglievano in preghiera ogni giorno nella Cappella delle Volte, nella basilica di San Domenico.
Si occupò con particolare devozione dell’assistenza dei poveri e, soprattutto, degli ammalati, in cui ritrovava il Cristo sofferente. Svolse anche un’intensa attività pubblica: divenne una figura di riferimento per la Chiesa, con le sue lettere cercò di influenzare i potenti dell’epoca impegnandosi attivamente per la pacificazione tra gli stati italiani. Nel 1376 andò in Francia, ad Avignone, e pregò con insistenza Gregorio XI di bandire una crociata in Terra Santa e di riportare la sede papale a Roma.
Molti dei suoi scritti furono dettati, anche se Caterina era capace di scrivere, alcune lettere sono di suo pugno. Ha lasciato un epistolario di 386 lettere, una raccolta di 26 preghiere e il Dialogo della Divina Provvidenza, nel quale raccontò gli episodi mistici di cui fu protagonista. Si imponeva durissime penitenze, flagellandosi e digiunando ed ebbe molte estasi e visioni. In una di queste le apparve Cristo che le offrì in dono il suo cuore in cambio di quello della santa, in un’altra apparizione Cristo la sposò misticamente, donandole un anello simbolo della loro unione.
Morì a Roma nel 1380. Fu canonizzata nel 1461 da Papa Pio II e proclamata Dottore della Chiesa nel 1970 da Papa Paolo VI. Fu dichiarata patrona di Roma nel 1866 da Papa Pio IX, patrona d’Italia insieme a sana Francesco d’Assisi da papa Pio XII nel 1939 e compatrona d’Europa da papa Giovanni Paolo II nel 1999. Solitamente Caterina viene presentata con in mano il giglio, simbolo della sua verginità, e il libro, simbolo della sua dottrina e dell’amore di Dio.
Cogliamo l’occasione per augurare buon onomastico alla nostra Direttrice Caterina Comino!
Nell’immagine particolare della tela “Sposalizio mistico di Santa Caterina con i SS Pietro, Paolo, Giovanni Battista e Nicola da Tolentino”, sec. XVII, Chiesa di Santa Caterina, Vallo di Nera (PG), tratto da https://www.iluoghidelsilenzio.it/