Il “4° Forum della Montagna” a Castelsantangelo sul Nera, iniziato il 6 luglio, proporrà iniziative interessanti fino a domenica 20 luglio 2025. Si tratta di un importante appuntamento dedicato alla valorizzazione dell’ambiente montano e delle aree interne dell’Appennino centrale, al quale partecipano amministratori, esperti, escursionisti e cittadini per discutere di sviluppo sostenibile, turismo lento, tutela del territorio e rilancio post-sisma. Il forum rappresenta dunque un momento di confronto tra istituzioni, associazioni e comunità locali, con l’obiettivo di promuovere strategie condivise per contrastare lo spopolamento e incentivare nuove forme di economia legate alla montagna.

Anche il CEDRAV sarà presente sabato 19 luglio con un intervento della nostra Direttrice Caterina Comino al convegno “La Battaglia del Pian Perduto: quando il confine unisce”, che si terrà alle ore 18,30 nella Sala polivalente Amici del Trentino.

Il convegno prenderà le mosse dalla rievocazione della storica Battaglia del Pian Perduto che si svolse il 20 luglio 1522, tra il comune di Visso ( Marche) e quello di Norcia (Umbria), sul Pian Perduto, una delle tre pianure dell’altopiano di Castelluccio all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Lo scontro scoppiò per un contenzioso territoriale: Norcia era proprietaria del piano e i vissani lo rivendicavano per l’importanza agricola e pastorale. Secondo la tradizione fu un certo Giorro di Visso a provocare lo scontro, abbattendo un faggio nel bosco nursino, scatenando l’ira dei nursini. Nonostante la grande disparità numerica — circa 600 vissani contro 6.000 nursini — i vissani, riuscirono a vincere. Il toponimo “Pian Perduto” deriva proprio dalla perdita del piano da parte dei nursini, che venne assegnato a Visso.
Nel XVII secolo fu eretta la Chiesa della Madonna della Cona, sul valico tra Castelsantangelo e Castelluccio, per celebrare simbolicamente quella vittoria vissana e un patto di pace tra le comunità. Ancora oggi, la prima domenica di luglio, le comunità di Castelluccio e Castelsantangelo si radunano presso quella chiesetta per una commemorazione religiosa e un pranzo comune in memoria dello storico accordo.
L’incontro propone una riflessione sul tema del “confine”, come elemento di divisione, ma anche di unione per comunità profondamente legate da storia, cultura e territorio.

Il contributo della Dott.ssa. Comino, intitolato “Il CEDRAV: ipotesi di collaborazione per la tutela delle tradizioni cultuali della dorsale appenninica umbro-marchigiana. La Madonna della Cona come punto di riferimento per i culti e le tradizioni di confine“, sarà incentrato proprio sul ruolo che il nostro Centro potrà svolgere nell’indagare le tante affinità che legano i due versanti dell’Appennino, promuovendo la conoscenza e la tutela della cultura comune che unisce i territori di confine.

Il CEDRAV si propone dunque come punto di riferimento per la costruzione di relazioni istituzionali che travalichino i confini regionali, tenendo conto dell’unità culturale che caratterizza l’area montana compresa tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo.

In questo senso, il progetto di ricerca storico-antropologica sulla Festa della Madonna della Cona, che vedrà impegnati il CEDRAV, la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, nel quale saranno coinvolte anche le Università delle due regioni, potrà essere il primo tassello di questa collaborazione interregionale, a dimostrazione di quanto l’Appennino possa unire e non solo dividere.

Nell’immagine, la Chiesa della Madonna della Cona, dopo il restauro post sisma 2016.